DECIMOGRAMMO

Sulla via principale, a bimbo boxe, una panchina sniffa ketamina e pilucca gruyères. La targa della via apparecchia per otto. La caditoia dell’angolo prepara scienza delle costruzioni due. Stiamo scherzando ovviamente: è sempre e soltanto il sole a farla da padrone, anche se oggi qui è spuntato senza preavviso un giorno nero.  Pare che non solo l’uomo, ma ogni altro animale ha coscienza di sé: parlo dei toporagni, delle volpi, dei pesci-martello e persino dei moscerini. Questo dimostrerebbe perché le specie si siano estinte andando per conto proprio, non solo, ma anche perché il mio gatto a volte guarda il vuoto in modo così preciso. Mia moglie passa lo straccio un giorno sì e uno no, la posta invece arriva il mercoledì, per saperlo: stasera un triliardo di escherichia coli andrà al cinema, farà un assegno a vista e uno lo rinvierà di tre mesi, terrà una mezza polemica, berrà due bicchieri di roba forte. All’una e mezzo la tv si spegnerà automaticamente, il gatto riaprirà gli occhi per un istante: così – pensa anche lui – si conserverà il tempo.

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