I TARTUFI

Oggi ho imparato a camminare su due zampe. I miei lavorano in una compagnia errante e grazie alla cocciutaggine di mio nonno, finalmente, dopo anni di lezioni di equilibrio su corde d’acciaio tese, ho attraversato il tendone reggendomi unicamente sul posteriore. Stasera mi molano i canini perché io smetta di mordere la carne viva e a primavera mi castreranno per non farmi accoppiare con le ballerine. Oltre questo solo routine, mogli e mariti miei: commesso di seconda al Credito Agricolo Indosuez, vivo in un seminterrato, due coppe per i baffi più lunghi di Francia e una menzione d’onore per un drammatico salvataggio a mare. Niente che valga la pena di essere più raccontato insomma.

(Tutto questo, si precisa, riferito con la lingua dei sordomuti – alle 19,32 di giovedì in territorio neutro: confine tra proprietà Randazzo/Barbaccia. Non sappiamo chi sia a parlare, non ha voluto mostrare il suo volto – sappiamo però discendere da Ribal Diero Dierosol II campione italiano di ferma anni 97/98/99)

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