EPIFANIA

Mi casca la borsa di mano alla coop. Raccolgo in silenzio le mie mele e le pere e i carciofi fuori stagione. Non bestemmio quasi nulla. Sopraggiunge una signora anzianotta che inciampa sulle mie cosine appena acquistate. E cade rovinosamente a terra. E sono scatolette di sgombro e cibarie per …

VESTITO PESANTISSIMO

Si fanno girate lunghe, la notte: col cane o senza. S’incontrano faine, volpi, martore e tarponi. S’incontrano vecchi spaesati, con tanto di cappello e intabarrati: guardi che fa ancora caldo. Ma lui scuote la testa: sul calendario c’è scritto Novembre – fa freddo, definitivo. S’incontrano giovincelli in libera uscita, s’incontrano …

ACUFENI

  Di notte tutti i rumori sembrano un po’ come i guizzi che si intuiscono alle estremità degli occhi. Si chiamano allucinazioni – e funzionano anche per l’udito. Si scambia un refolo di realtà per il vero. E l’anzianità è terreno fertile per cose come queste. Ma qualcosa del genere …

GELICIDIO

Piove a pulviscolo che bagna tutta la giacca – però piano, che non sembri. Piove a scroscio che inzuppa fino alle mutande. Piove a vento, che riga il volto nemmeno le frustate. Nevica a fiocchi allegri innocenti e straniti – nevica a fiocchi idioti – che fanno grondaie alle estremità …

DE QUINCEY

Tutto questo tempo che passa inutile e blasfemo, poi: dove cazzo va a finire? C’è una differenziata apposita? Oppure è andato invano – per niente, nulla (nulla). Mi metto la bombetta, prendo il bastone da passeggio con il pomello in argento, le scarpe lucide di coppale, la giacca di tweed …

RIFFA

Si estraggono numeri, si vincono bottiglie e formaggi e prosciutti. Il settantatré non vincerà nulla, sicuro, può andare a letto traballante – hic. Il sei, del pari, si può avviare. Il quarantotto sta vomitando fuori dal locale – può finire con calma. L’undici è al bagno, è una ragazza molto …

ALLEGRIA

Si diventa vecchi quasi in modo neutrale, inavvertito, insensato. Si diventa vecchi come si è stati giovani: a caso. Magari si avverte un leggero formicolìo degli arti. Un giramento di testa appena percettibile. Ma son momenti, niente di che. Poi ci si guarda nello specchio e si vedono i capelli …

TAPPINI

Da bimbo mio babbo mi mandava a comprare le sigarette – ms – in carcere. Il carcere è a cinquanta metri da casa mia. E mio babbo usciva alle due dal lavoro. Per quello trovava sempre i tabacchini chiusi. Quello volterrano è stato un carcere di massima sicurezza. C’era gente …

PERSICO

Nel corso degli anni ho imparato a perdere. A vincere no, purtroppo. Per perdere dignitosamente bisogna anzitutto sapere per cosa si è perso. E io, modestamente, lo sacqui. Lo seppi perché me lo dissero, mica per altro: guarda che hai perso perchè questo e quello. E io, dicevo, lo seppie. …

PIGMENTI

Ci vedo malissimo. Non metto a fuoco neanche le locandine del Tirreno, o della Nazione. Per cui non è che ti vedo di lontano: ti intuisco dall’andatura, dalla posa, dai colori dei vestiti. Ti astraggo. Sei una massa fluida di ombre e colori. Un vapore. E poi a volte mi …