FRANCESCO 4

Me lo vedo arrivare via mail. Affannato, cammina a grandi passi con scarponi di creta. Somiglia al tasto “invio” della tastiera. È alto come una penna a inchiostro blu. Però sa essere anche un bestione di tre metri. Con quegli occhiacci pieni di luce storta che lui stesso sconosce.

* * *

Prima periferia della città. Jis è in strada. Con la schiena appoggiata al muro scrostato di un palazzo, studia con scrupolosa attenzione una grande macchia d’olio, spalmata sull’asfalto a un paio di metri da lui. Ha la barba di tre giorni, i muscoli facciali secchi e tesi. Davanti, ogni tanto, …

LUPO

ha scoperto i denti prima di essere ucciso — se è una fantasia del cacciatore racchiusa tra pareti di legno chiaro è stato ingannato se ha avuto paura di attaccare è stato ingannato una morte che non compie se è rimasto ucciso se è vissuto non ha fatto il suo …

MURI PARLANTI (2)

  Mi aiuto con le illusioni, vivo di emozioni che tu non sai nemmeno di darmi!   Mai lascerò… che qualcuno ci divida e se al mio fianco ti avrò… accetterò ogni sfida… o amor… de mi vida… sei il mio angelo fammi da guida   Un giorno vedrai con …

A ME LA GENTE NON PIACE

I posti affollati mi soffocano, mi fanno sentire costretto in una camicia di forza. Non solo i posti affollati, anche i posti chiusi dove sto con altra gente, le persone che mi toccano, gli odori troppo forti, le luci accecanti, i rumori che sono solo rumori. Per fortuna c’ è …

dalla II° PARTE (34)

Miele, cera, farina, saliva, il capino conficcato nel cilindro, la resina che lo sigilla, il cartiglio arrotolato, il fumo in alto trattenuto dal soffitto. Fremono gli oggetti spiati, sotto l’universo che li ignora Tremano le cose spie/D’un altro mondo che ci oppone.

ora che (33) – marzo 1980 –

– corrono continue voci per i corridoi ‘che ora fa il tuo orologio?’ ‘le 17 e 21’ – l’aria fuori é nebbiosa filtra stanchezza e ritmi musicali forsennati forti fortunatamente lontani ‘il mio ha un carillon dentro’ ‘funziona?’ ‘non lo stai sentendo?’ – orecchie morbide sbattono sui vetri – segnano …

DONNA

M’improvvisi, docile ottavino, a un soffio minimo d’occhi, al gesto perentorio di labbra. Suona fievolmente il sogno d’esistere al tocco fragile d’un moto di sopracciglia. Esegui, capriccio e fantasia, diminuendo e acuti sul mio cuore, vive sinfonie. Fui velluto e neve al tuo ricamo. Pupo.

da RAPSODIE (4)

Mani e righe catturate da riflessi e nodi, senza scioglierli.. i ricordi essenziali muoiono durante i viaggi. La guardo. Sta dormendo. Soffia senza ritmo mentre tutto, intorno, si lascia spostare lentamente. Ogni linea, tutte le ombre sottili, si tagliano penetrando la fine degli incroci. Mi accosto ai lampioni, modellata sugli …