VALERIA SANGIORGI, “Luna”
VALERIA SANGIORGI, “Luna”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pippo Zimmardi, “cose”
Il cucchiaio nell’orecchio

 

 

 

Urui e Utrì (XII)

E ora saccominci. I nummari s’affuddavanu ntra lurregnu. Niscevanu di fora l’agnuni, cchiossà difurmiculi. Un finianu mai. A spunta di suli saddumavano dipoi, quannu scinneva suttomari, un sinni virianu mancu sparati; morti parianu, sciddicati nterra comuserpi. Nno paisi ccera namachina stronomica caddumava li nummari unu pirunu; peroni caminannu caminannu, finuta …

CHI MUORE AMA TACERE (3)

Ci fu qualcosa di impronunciabile nell’epoca che ne seguì, del tipo partecipare all’emancipazione di Maddalena penitente. Nel lastrarmi da una parte all’altra, monitorare radiologicamente ogni possibile rigenerazione. Avevo fatto una scelta di malattia chiedendo ai sogni di rigenerarmi, chiedendo alla corte di leoni, elefanti, cani e pesci di chiarirmi l’antipodo …

GUARDIA MEDICA

Ma io c’ho qualcosa qua. E’ una giovane non giovane dottoressa nuova. Io le dico io c’ho qualcosa qua. Lei mi capisce o non mi capisce. E’ una cosa nuova dico, vorrei riferirle in privato. Lei non dice sì, nemmeno no. Tutto questo discorso è un discorso di occhi. Nel …

NONNOCLOR0 (VII)

Nello stesso pomeriggio nonnocloro durante una pausa, girandosi, telefona al sindaco, spiega il fenomeno come lui lo vede, ma non lo descrive. È anche sprezzante: arriva a parlare degli escrementi e del loro grado di consistenza. Solleva il problema delle gocce e ne parla come di ‘acquetta distillata’, cioè di …

IL CUCCHIAINO DELLA DOMENICA: (l’intelligenza)

Sono stato lungamente innamorato di Thomas Edward Lawrence d’Arabia. Diciamo, per tutta la mia adolescenza. Non solo del personaggio leggendario che era ma proprio (se non soprattutto) dell’essere fisico. E non fosse stato per quella sua mandibola inferiore troppo pronunciata, tipica di certe fisionomie non particolarmente attraenti e che hanno …

CHI MUORE AMA TACERE (2)

Ci fu qualcosa di indicibile nel dolore, un’ebbrezza mortale nell’orbitare improvviso verso la vita antenata, qualcosa di peccaminoso nel non stancarmi di mangiare olive nere cunzate, le compravo al mattino secche e salate e le mettevo a rinvenire nella saliva. Un museo immaginario – nel ricordo che ho di Malraux …

Joystick

Manovrava da par suo il joystick del mio sesso Implementava il videogame del godimento Ratto il corpo si metteva in movimento Nella mia stanza si scatenava la passione turgida Il piacere scavallava impalpabile e implacabile Fuori la città era tutta centri commerciali e grattacieli Una landa urbanistica verticale e impersonale …

ASPETTANDO ARRIVI LA PIOGGIA

Una mosca mi chiede cos’è un pompino Le rispondo scendi in basso Con una manata le spiego cos’è un pompino La pera dall’albero presagisce la sua fine Vuole cadere ma non cade Con un calcio nel sedere le insegno il verbo cadere Fatto clicco al computer Una fidanzata mi telefona …