ALLO SCOPERTO

I lacci di bosco mi fanno sgambetti a tradimento, impreviste cadute, ricorrenti cadute. Ma che ebbra libertà fuori dal nascondiglio del fitto piantumato! Parole manoscritte sbucano dal fogliame, turgide vettoriali da dicotiledoni da monocotiledoni da polloni da semimorti interramenti. In fondo non c’è molto da dire, si fa scorza fina. …

MAPPATURE

Vengono smentite oggi le dicerie della bassa sui sommi e i poeti benandanti. Spirato il tempo, tutti i reperti passati in giudicato, compresi quelli da arature di campagna, son veri nuovi manufatti; le mie argille crude di collina tra di loro. Convengo con alcuni che si potrebbe, con bella carta …

PER QUEST’ANNO NON POTARE (4)

Oggi, nel catalogo Barni con la radice nuda, spedizione immediata, la Barbra Streisand senza spine, con poche la Colombina, miss Tango d’arancio intenso, nuova la bianca Melato, Tempi moderni a buon mercato, e tra le antiche le rugose, le centifolie, le chinensis, le morelle.  Sgaravatti  concorre nell’immediato online con il …

PER QUEST’ANNO NON POTARE (3)

Sfruttano la  vostra onestà nel preavviso di filare in filare, rosse all’inizio. A presidio  e in sacrificio, le prime del sentire. Né il pesco, né il susino e neppure il bianco spino si offrirono; parenti sfaccendati, nel nero inchiostro ormai. (Le colline, composte e regolate in bordo rosso, squadernate in …

PER QUEST’ANNO NON POTARE (2)

Son passati a lungo i decespugliatori a braccio. Le canine amputate senza rispetto, le tomentose rastrellate come foraggio, le pinpinelli senza forma ormai,  spappolato letame. Le sotterranee si son spostate in adiacente valle, un anno fa.  Notturni transiti di comete sulla sopraelevata e mi ricordo che non ho ricordato nulla …

PER QUEST’ANNO NON POTARE (1)

Chi  le ha indotte in tentazione di petali, di petali, di …, di …? Ogni giorno, in ogni stagione pronte al successivo palco, affaccendate. Perché le rose, le rose non hanno … tregua?  Oltre l’inverno, in altro inverno resistenti e non voglio approfittarne tagliandole. Questa, la bella, logora di colore …

IN FONDO AL MARE

Mi sono tenuta fuori e credevo, ignorandola, che ritornasse in ogni sogno più che davvero. Sotterranei, sopraelevate, traghetti, ascensori, nel vetro altro vetro riflesso, lucidità fino alla massima altezza. Tirava vento come a Locri Epizefiri al centesimo in West 53rd Street.  All’11, grande movimento, stava per iniziare alle 18,30 e …

ENTITA’

Farina gialla bramata nell’acqua calda che rimestando rapprende il 36, di anni in contumacia. A Bergamo alta questo l’odore del Teatro Sociale diroccato al vicolo Ghiacciaia. Allora immaginavo vi abitasse Artaud. Oggi mi faccio di semole e raffinati che agglutinano le mani su ogni fronte. Sbriciolano mezze parole dal palmo …

QUANDO ARRIVO’ IL DOPO

La nevicata del ’56 che Gabriella cantava, ritorna in questa primavera di silenzio. Io nacqui e s’incendio il fienile nella neve. Il pane rimasto da due anni nel cestino di vimini è un’eucarestia per le gallinelle che sono brave ovaiole e mitigano il disabitato con-versando. Il dente di leone è …

PENURIA

La voce, la voce accade. Voce articolata, scrivibile, cioè scrittura del volto. Linguaggio che dentro la voce si sospende in smorfia o sorriso. In quale momento? Che cosa capita parlando? Ho assaggiato, mangiato una parola? Parola che sa, che sta parlando, poesia, non mia. La vera lingua è tra due, …