STORIA DI NAVI (Berenice)

Jackson Pollock la vide alla fonda nel porto di New York e pensò che sarebbe stato bello salirci e viaggiarvi. La stavano riverniciando e allargò le narici a quel profumo mescolato di salsedine. Pensò che la pelle della Berenice e la sua avevano la stessa natura: assorbivano e facevano danzare …

IL ROGO DEL NOLANO

Non ha palcoscenici il dire, ma sentieri e svolte im provvise. (Improvvide). Tra i condomìni di cemento e cartongesso, coi balconi stretti, ci accampiamo: e Lecce vecchia sta, lontana, dentro le mura. Tra questi condomìni, sulle aiuole bruciate dalla canicola giocano i bambini: e non ci vedono. Tra il loro …

LISBOA, LE SILLABE DEL SUO NOME

Una sillaba (lis) che ne genera una seconda (lis : boa), un accostarsi all’orlo della città (te : jo), sostare (Praça das Amoreiras), scrivere. Una pagina che si copra di nomi (Bairro Alto || Cais do Sodré || Prazeres) nella contemplazione dei nomi, un andare a piedi ch’è tracciare righi …

KUNSTHISTORISCHES (LEGGENDO THOMAS BERNHARD)

Quegli scrittori illegittimi, figli riluttanti dei loro decenni (quelli che ricevono in pieno viso il fascio di tenebra che proviene dal loro tempo), odiati odiatori dei propri lustri, spaventosi tisici. L’arte del monologo e quella del camminatore solitario sono la stessa: prendono avvio da un punto preciso, si snodano impietose, …

ANCORA CANTINE DI LISBONA

Queste parole che si schierano l’una dopo l’altra rigo dopo rigo emergono (da dove?) e vorrebbero risucchiarti; tu da un canto le lasci fare, dall’altro poni distanza tra te e loro, le sorvegli diffidente. Le cantine di Lisbona, che non si salvano (che non vogliono salvarsi) dagli umidori del Tago …

IL TRAM DI BIERMANN

Berlino, Chausseestraße, civico 131; Wolf Biermann vi registra, nel 1968, l’album omonimo usando il proprio appartamento come sala d’incisione, un registratore Grundig e un microfono omnidirezionale Sennheiser (l’artista è stato colpito dal divieto di pubblicazione e non gli è consentito incidere nelle sale di registrazione ufficiali). Accade così che gli …

LISBONA STANCATO PRESAGIO

Al Cais do Sodré scendo ogni volta che ti penso, abito la tua lingua e me la porto nella mente perché, Città-tutta-finestre, lo sai che le città dell’andanza vaticinano splendori per la mente viaggiante – nel loro centro questa matita con cui scrivo traccia vicoli vertiginosi e un trombettista cieco …

MAESTRI FIAMMINGHI

È quell’assottigliarsi della luce come scrittura in punta d’argento, quell’innervarsi verso l’alto come traslucido fiammare senza fonte. Un immobile scorrere dell’acqua nei canali di Bruges o di Delft: liquida luce e mani sottili e mente torrida di neve. Attraversammo una foresta bianca e il suo incendio di aironi aranciati al …

BUSTER KEATON MONOLOGA CON IMMANUEL KANT

Ti presto questa faccia da medico condotto, da viaggiatore di commercio, da scrivano se vuoi. Ho sempre preso sul serio la vita: come hai fatto tu. E mi sono immaginato le tue insonnie, metalliche gru spiaggiate sulla costa del Baltico. Le mie insonnie sono arrampicarmi fino agli orologi elettrici di …

HERISAU

Incongrua una macchina per cucire all’ombra delle betulle. Congruo il grido della civetta nella notte. Poi comprende che i lembi del paesaggio, del testo, della mente, vanno cuciti mosaico dell’esistere e del pensare (sono vulcani nascosti nella luna del giorno). I solstizi sulla banderuola segnavento della farmacia tracciano traiettorie di …