IL VESTITO BIZANTINO – 21

Gerundio occaso ergere la tomba
La breve raucedine del rantolo
Tutto curvo a spalar la fossa.
Il mare è anziano di maree
Nessun innamorato lo salva
Dalle derive plastiche di scarti.
Indovina di me chi fui quando
Dovetti quasi perdere una gamba
Per la scellerata scelta del motore.
La luna provvisoria conosce le tenebre
Le bravate del nullo bene nullo.
E’ buio il cielo con l’occaso sul groppone
Le ponenti eresie della notte
Quando il sogno bestemmia.
Del terriccio sono erosa salma
Maledetto cipresso che non aiuta
A salire Angeli. Perdono sangue le staffette
Votive. Sarà di notte il giglio velenoso
Il sudario al tatto di sentirsi inghiottire.

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