il futuro si infutura tra le glasse dei piedi nei pori delle sbarre delle caterratte traitopi nei capelli che governano privilegiati sapori di forfora nella ferita del glande che una damigiana gentile protegge con lingua algida di vino giallo venereo dall’occhio destro del merluzzo al dito disunghiato privato del suo sensonatura adesso vedete meglio stoccolma capite l’amore abbondante di aggettivi che il poeta resecò essendo finito nel cuneo duro di una bottiglia che ci volle martello non la testa per rompere la terra che scivola dolce sul palmo della mano la polvere d’occhio ogni tanto si raccoglie quanto è sciocco pensarla chiusa a pugno
LA RINTRACCIATE QUESTA LETTERA A LUIGI RIGONI (da SESCION, 7 siciliani, I Quaderni del Battello Ebbro, 2013)
PITTURA ITALIANA DEL NOVECENTO % BALENE SINTESI
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