In definitiva, andando avanti, nulla gli sembrava eterno: “Perché non iniziare dal secondo paragrafo?”. K., di tutto compiutosi pietra o telaio, maestro di piante senza bordo, commentava: eleganza era disperdere ogni cosa, forma o tessuto, senza riguardo. Alcuni ladri, inaugurati alla sartoria, conducevano inutili e ripetitive parole. Ai luoghi restava il desiderio dell’abbandono. I comignoli hanno sempre i polsini al collo o certe dinamiche da cravatta incerata: se la possibilità non si allinea alla lingua, la prospettiva, su certi turni disgraziati, avvera le sue ragioni e allora la voce è rotta, aperta: fosse un deserto avrebbe coriandoli dorati e abitudine allo splendore.
K
LE MOLTE PIANTE
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