Un dialogo telefonico tra A. e B., che non si sa chi o cosa siano

 

 

 

A.: – Non è che c’hai delle scarpe che t’avanzano?

B.: – Ti serve un paio di scarpe?

A.: – Eh! Ce l’hai? Le mie son da buttare.

B.: – Sì.

A.: – E me le daresti gratis? Cioè, me le regaleresti?

B.: – Sì.

A.: – Grazie.

B.: – Prego.

A.: – ….

B.: – ….

A.: – Di’ un po’, che scarpe sono? Sono usate?

B.: – Sono dei… Sì, sono usate.

A.: – Ah!

B.: – Eh…

A.: – Le hai usate solo te?

B.: – Come, scusa?

A.: – Dico, le hai usate sempre e solo te?

B.: – …?

A.: – Ci sei?

B.: – Ma che domanda è? Certo che sì!

A.: – No, niente, era per sapere…

B.: – Va beh… Tra l’altro mica è detto che ti vadano. Che numero hai?

A.: – Il quarantatré.

B.: – Eh, infatti…

A.: – Cosa?

B.: – Io porto il quarantadue e mezzo.

A.: – E allora?

B.: – Ti starebbero strette.

A.: – ….

B.: – O no?

A.: – ….

B.: – ….

A.: – Guarda, te dammele uguale. Se mi taglio le unghie dei piedi magari entrano. Che scarpe hai detto che sono?

 

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