GAZZA GUARDIANA

Come dicevo, il mio portafoglio non ha più impunture cuciture giunture, il contenuto sgattaiola da tre frontiere aperte, la pelle è fessurata e sfiata ogni volta che mi seggo. Sta nella tasca della tuta di ginnastica, priva di impunture cuciture giunture, né cerniera di protezione. Licenziatosi il servizio di sicurezza, fare quattro passi è un rischio. Già al primo passo, lo stesso portafoglio tenta di volare dalla tasca lasca.
Ma mi segue una gazza recidiva. Mai addestrata, sconosciuta, cocciuta come un ladro impenitente. Saltella a zampe unite, raccoglie tutto quello che vado perdendo, carte da dieci da venti da cinquanta, cartuzze autografe, anonime e biglietti AMAT, bancomat, patente, tessere, messaggini amorosi, profilattico, palline di fuffa maleodorante. Dal becco al portafoglio, in un andarivieni carrucolare che doppia velocità e percorso. Alla fine ce l’ha fatta, tutto è rientrato nel portafoglio. Tranne il portafoglio nella tasca.