STORIE DEL SIGNOR JFK (26) di Francesco Gambaro

IFK non è sordo, è molto sordo. Perciò seduto al bar sente tutto quello che vuole sentire, approva, ride, saluta: una masculiata di voci si fa strada a fatica dentro le sue onecchie oramai diventate virtuali. Tu comunque questo non me lo dovevi fare, e prendilo a schiaffi ogni tanto, il tractatus per me è soprattutto un testo di poesia, il verbale l’hai poi firmato? io lo prendo senza, ciao alla fine ce l’hai fatta. Poi è tutto rumore. Poi quando tutto è troppo rumore JFK si alza con l’eleganza di un cameriere, raggiungendo il tavolo più lontano chiede: allora, i signori hanno deciso?

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