SUL DIVANO C’ERA UN CAGNOLINO E MI GUARDAVA

sul divano c’era un cagnolino e mi guardava. era nero nero come gli angoli dietro ai mobili ed odorava ancora d’uovo. era molto silenzioso e perciò capii che, in realtà, era sul nostro divano da sempre ed io me n’ero accorto solo in quel momento. trovai strano che stesse sempre zitto ma pensai che, in fondo, tutti i cuccioli nascono con gli occhi attappati: questo qui, semplicemente, era nato con la bocca chiusa e doveva ancora imparare ad aprirla. avevamo anche un altro cane più grande che lo picchiava e lo voleva sempre uccidere, come si fa coi bambini piccoli. un giorno che stavo passeggiando dentro casa sentii un boato lungo come una muta, però non nel senso di una metamorfosi ma come tanti cani tutti insieme, ed era il cagnolino che aveva iniziato a parlare e la voce gli usciva come l’acqua da una bottiglia, ed io ero contento per lui perché adesso finalmente non si faceva più uccidere. quello stesso suono l’ho riascoltato anni dopo, la prima volta che lei mi ha odiato: le veniva da dentro la testa come un tuono che si divincola dal temporale, ed io non credevo possibile che dentro una ragazza potessero starci tutte quelle nuvole nere. lei aveva certi occhi e certe labbra che senza dubbio aveva preso dalla sua vita precedente, ed erano così belli che sembravano quasi umani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Accampamento 2 – La rendicontazione
Non capita spesso, soltanto forse alla località fornaci, di vedere la stalla illuminata, dove la strada va in doppia curva Read more.
46
Vedi come tutto ha fine? Cadere dal respiro – a metà lungo un viale, le rose di maggio l’attimo imperfetto Read more.
da I GIORNI QUANTI (61)
Tre ragazze al mare. Saranno due ma io, confusamente, ne conto tre. Tre ragazze che stamattina sono partite per il Read more.
MEZZA ESTATE
quando a inizio estate il corpo malato del mondo esala odore d’acqua sfatta il cimitero è il luogo migliore per Read more.
STASERA A CENA 07/ —.; 051
Senza capelli ti ho rivista e senza labbra   Verso Berlino andavi, Read more.
I Rabbini di Oria e non soltanto (Rabbi Shelomoh)
Di Rabbi Shelomoh che passò la lunga sua vecchiaia coi piedi sepolti nella terra siccitosa d’un antichissimo oliveto. Radici gli Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 29
Manette alle tempie resisto Celle stonate le caviglie. Curva da formula uno Vago murata in gola alla sembianza Musa bianca Read more.
tra fra 7
Mentre ti parlo dopo anni e non so come sei arrivata a casa mia lo sfondo cambia di continuo, non Read more.
SEMIRAMIDE NON GRADISCE IL LATTE
Secondo i benpensanti Lucillo non amava i gatti ma nemmeno i rinoceronti sebbene  le dissimili scuole sostenessero che felini e Read more.