“Palori” di Francesco Gambaro
Aviri u marchisi. Significava che la ragazza, che corteggiavamo in tanti, aveva le mestruazioni. I più grandi di noi, i cchù sperti, ce lo facevano credere sostenendo di avere intravisto sotto la gonna l’inequivocabile fasciatura. U ricuttaru. Il protettore di prostitute. Ogni notte che passavamo dalla sua putìa ci esortava …