“Landolfiana” di Gaetano Altopiano

Immaginate amico mio se, prima del sorgere del sole, per un ultimo, definitivo colpo di sfortuna, vi capitasse di perdere tutto al gioco. Tutto. Casa, lavoro, denari, automobili, non una lira per pagarvi un caffè e zero prospettive per i mesi a venire. Non meno che assistere al vostro proprio funerale da vivo (e non è un eufemismo). Impossibile prescindere da quello che tanto diligentemente avete costruito, per quanto proviate a imporvi coraggio il vostro mondo vi appare improvvisamente finito. E lo è di fatto. Eccovi nella camera ardente, dunque, durante la veglia funebre, morto ma sveglio: l’ultimo abito scuro avanzato al disastro, le carezze dei vostri cari, ancora una sigaretta offertavi da un amico e poi. 

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