Veronica la luna mi scompiglia il viso
Così sostanza d’acqua sempre senza
Piangere.
La carrozzella per via grida elemosina
La silloge del genio è senza madre
Comunque soli. E la rendita del seno
Invoglia la giara a spaccarsi si sparge
Olio per volare un poco.
In cella mi presento benestante
Quasi la giacca di morire appesi
Alla gloria del rantolo tuttofare.
In perno alla fatica di resistere
Si sfrangia la nomea d’io.
Mi sta la morsa del fato
Che mi gestisce satura marina
In gobba di sterpi ormai il cammino.
Con molta poesia ho vissuto poco
Dove rantola la ruspa della casa
Da abbattere. Busso per farmi uccidere
Silente bambagia della polvere regina.
IL VESTITO BIZANTINO – 19
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