FOCE 4

   Poco prima di svanire nel nulla, le ombre delle canne, drizzate in più punti a mo’ di gnomoni,  scandiscono, via via che s’allungano sulle irrequiete dune dorate,  gli ultimi respiri del giorno.    Torreggiante sulla spiaggia deserta, un nuràghe fatto di ciottoli ovali, piatti, scelti tra i tanti a …

RISCHI

Per eludere la sorveglianza ti toccherà camminare a testa in giù, i piedi ben saldi al soffitto. Infilandoti negli interstizi fra un atomo e l’altro attraverserai le pareti e potrai scappare. Fuggire dall’Eden è sempre un rischio, ma bisogna tentare. Anche fotografare la luna è sempre un rischio. Per respirare …

I MOLTI FIORI

Prima di cena la signora moglie ci mostra una pietra che arriva direttamente da Singapore: riesce ad assorbire tutta la luce che cattura dando un’esperienza straordinaria.  Noi ci chiniamo e osserviamo: dal cupo bagliore che emana spuntano all’improvviso forme strane, squali e millepiedi, polpi e esseri umani. Ci mettiamo a …

STANZA 223

quando afferra la sua tazza di caffè questa donna è riflessa nell’inizio di un sorriso. nessuno la osserva tuffarsi e quando se ne va non si può dire che sia stata qui.     (da MR .ME, Arcipelago itaca Edizioni, 2022)

Un teatro (I)

piacque, né più né meno, come uno scavo o una tibia frantumata; le cose avevano un odore di bruciato che pizzicava i corpi, nessun paragone era possibile. le cose avrebbero avuto ancora un odore di bruciato: un sole esploso, pochi rottami lanciati ovunque, qualche chiodo, per meglio addensare la presa …

Accampamento 1 – Gli interni assegnati

Al  km 24, al muro di testa di un volume grigio, andato in rifacimento più volte, più volte ridestinato, s’innestano in basso,  le doppie falde spioventi dalle tegole scure. Si tratta d’una casupola ocra, che sul lato opposto, s’accosta alla parete aggettante d’un altro edificio. Fu quest’ultimo giallo, poi rosa …

CARAPACI

Una fragranza di farina imbiancava l’aria. Fettuccine e sfoglie tese a seccare su un letto matrimoniale di strofinacci. Madama prese una chicchera e versò. Caffè, ne gradite, prima dell’ora del lustro?, chiese al messere. Intanto, quello ruminava e sputava e la terra masticata si ammucchiava davanti all’ingresso, tra la porta, …

da I GIORNI QUANTI (60)

L’ipotesi di stabilirmi in campagna è subito scartata. Il ventilatore mi è nemico. Cioè lo sento come il mio detrattore personale. Questo non mi fa più paura, non mi rattrista. Lo accendo e lo spengo con una familiarità sino a ieri impensabile. Solo che tutto il tempo che lo tengo …

N.4

dopo cena chiama me e l., venite a vedere la luna piena, è una luna gialla e larga sospesa in cielo a grande altezza non tanto però che non si possa scambiare la sua posizione per quello che non è, sembra che la luna avanzi rispetto alla fine dello spazio …

45

c’erano note e le passate memorie poi giorni d’ anime nella nebbia il mondo dei morti   e grandi alberi dal dondolio autunnale tra il dormiveglia e le morte stagioni sussurravano   il silenzio l’ebrezza dei secoli era là malinconia     da KHAMSIN – frammenti di scrittura – Marco …