LA SUA LA VOCE PIU’ PROFONDA

Ancora due parole: una sulla geometria euclidea e una sulla melodia. La fattispecie. Quel giorno non è un giorno ma solo l’idea di un giorno. E ogni macchina che incontra, ogni albero, ogni semaforo del viale, non sono macchine – alberi o semafori veri, ma solo l’idea di una macchina, di un albero o di un semaforo vero. E anche lui stesso non è veramente sé stesso, ma solo l’idea di sé stesso che in quel momento vive nella testa di un uomo di Cagliari che prende un caffè macchiato al bar Esedra di Pontedera. Che non è, a sua volta, una scena vera ma solo l’idea di una scena vera immaginata dalla corteccia di una signora a turno in un centro analisi di Molteno. Che non sono una donna ed un luogo vero ma solo l’idea di una donna e di un luogo vero, che esistono in un punto qualsiasi della retta che indica il ragazzo.  Che non è un ragazzo vero, ma solo l’idea di un ragazzo vero. In merito alla melodia, bè, quella: la sua è la voce più profonda che conosca.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* * *
Son le giornate d’ozio che mi tengono lontano dal futuro. Per sempre, magari. Ma non riesco più ad epurarle dalla Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 30
Vecchie onde supplicano il mare A ringiovanire placche di sangue Di martiri annegati. Antenne di fate Seducono colonne di templi Read more.
Benjamin Castor
Benjamin Castor (1881 – 1973) fu un logico e matematico inglese che si occupò della questione dei fondamenti della matematica. Read more.
SCAFFALE 109 – 160622
L’artista in pace con il mondo, con la società e con sé stesso, non può creare niente (se fossi in Read more.
STANZA 225
a mia nonna piaceva il cinema italiano e una sera di Capodanno si è vista esplodere in un film di Read more.
N.5
di mattina ho camminato a lungo per un tratto di spiaggia, osservavo i pesci piccoli in banchi a riva alcuni Read more.
IN GARAGE
Grazie a certe palpebre artificiali che mi hanno impiantato, posso non vedere quello che gli altri vedono. In garage ho Read more.
INNESTI
Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese Read more.
LE POLTRONE CHE INDOSSAVO PER DORMIRE
le poltrone che indossavo per dormire per fare finta di essere grande dovevano sembrare un po’ infantili all’epoca. ho sognato Read more.