da OSPIZIO DI ADDIO – n.3

Graziata vorrei andarmene

Fatata di sorpassi

Esponenziale acrobata

Equilibrio di sorriso.

Cuore anonimo ormai ricordarti

Ché finite le fucilazioni odierne

Al ritorno le allucinazioni di tornare

Dove la nave vacilla solitudini.

Tutto strapiombo il dolo della notte

Qui la questua delle genti inermi

Vada via l’atleta che mi sterminò

Fanciulla. Ora l’arsenico uccida

Chi sono, vegliarda ora mi dileguo

Dalla guerra d’apice nel cestello

Della merenda. Già da allora capii

Girandola in croce e senza vento

Questa lacuna al cumolo d’origine.

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