SCRIVIMI LA PAROLA: VOGLIO INCONTRARTI

Dentro la trattoria Oa Citronel il tempo non esiste. Monsieur, a riprova, rivolto a una giovane cliente cui sta servendo un po’ di bollito, sostiene che G. B., scomparso il 13 luglio del 1717, e N. T., scomparso il 5 ottobre 2017, sono morti nello stesso istante. La ragazzina storce il naso, sembra poco convinta, cionondimeno si lascia trascinare dal ragionamento: il tempo forse non esiste. Seguendo quell’indicazione guarda le proprie mani e vede che difatti non è successo niente: sono le stesse mani di sette anni fa, quando è entrata e si è seduta a quel tavolo.  Fissa la sedia accanto e il fidanzato è ancora lì, esattamente come la sera in cui si conosceranno, ossia nove anni dopo. Gira lo sguardo intorno e non c’è più nessuno oltre a lei e al ragazzo: proprio come quando hanno pagato il conto dopo la mezzanotte di trentadue anni prima. Poi è un susseguirsi di frammenti veloci: albe – tramonti – nuvole che si ammassano –  Monsieur che accende e spegne l’interruttore. Lo schermo che diventa improvvisamente nero: noi siamo gli avi dei nostri avi, progenitori dei nostri progenitori, siamo i figli dei figli dei nostri figli, aggiunge. La luce si riaccende: arriva il dolce: budino alla francese e sanguinaccio umano del Neolitico.

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