PP G 1200

Ci sono cose di lei che non può sapere: il peso del suo secondo molare ad esempio, numero e sezione dei peli dell’ascella, l’estensione dell’apparato vascolare, il momento esatto in cui comincia a digerire. Altre che invece può sapere: come piega la testa quando dorme, il suo modo di masticare, la calligrafia, come stringe la mano. Da cosa nasce la differenza tra quello che può o non può sapere? Dall’esperienza ovviamente. Da informazioni ricevute. Le ricorda, dunque, altre tre cose di lei che non può sapere: il nome di ogni colonia dei suoi batteri intestinali, il diametro della milza, il colore del muscolo tensore della sua tromba di Eustachio. E altre tre che invece può sapere: quanti secondi impiega a calcolare una distanza, la tintura per capelli che le piace, quanti bicchieri d’acqua beve ai pasti principali. Tutto questo senza un motivo preciso, senza la minima ragione che giustificasse quegli improvvisi spintoni, i pugni e il suo accanimento contro il metronotte del garage sotterraneo.

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