7/10/17. ELIO PER FRANCESCO

Strappi le dita dalla tastiera del pc le allunghi verso il cellulare componi un numero il mio numero e di punto in bianco eccoti là nel prato infestato dalla gramigna a lucertolare dietro un segnale ballerino imprevedibile disorientante che alla lunga ti trascina fin sopra i pochi gradini di una scaletta esterna e da qui di nuovo dentro casa dove benché vistosamente stanco ignori le invitanti stoffe smeraldine di una poltrona impicciona e scattoso come un lampo mentre quello distratto dai tanti inciampi sfarfalla avanti e indietro lungo il corridoio lo agganci al volo corri in camera tua ti areni sul letto e con gli occhi fermi al largo di un mare in grado ogni mattina al risveglio di mozzarti il fiato aspetti  che la mia voce soppianti gli scasciosi  tu tu tu intrappolati nell’orecchio

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