Avvenne una notte che nessuno più poté carezzare Alcunché. Alcunché era una donna avvenente quanto garbata, perciò non sapeva sottrarsi alle continue carezze che le girandolavano intorno come pulcini arroganti. Ma quella notte disse basta. Guai a chi ancora osasse carezzarmi. Sono stufa. Passò al contrattacco e una dopo l’altra prese a schiaffeggiare le carezze che, accese dal panico, in un fiat si dissolsero involandosi dal finestrino del treno verso gli abissi cosmici. Scappavano via leggere, a spaglio, come ostie in fuga dalla pisside.
SUL TRENO, UNA NOTTE
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25 Aprile 2024
Vedi come tutto ha fine? Cadere dal respiro – a metà lungo un viale, le rose di maggio l’attimo imperfetto Read more.
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STASERA A CENA 07/ —.; 051
24 Aprile 2024
Senza capelli ti ho rivista e senza labbra Verso Berlino andavi, Read more.
I Rabbini di Oria e non soltanto (Rabbi Shelomoh)
24 Aprile 2024
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IL VESTITO BIZANTINO – 29
23 Aprile 2024
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23 Aprile 2024
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SEMIRAMIDE NON GRADISCE IL LATTE
23 Aprile 2024
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