Tornando, come facciamo ogni tanto, nella nostra vecchia casa siciliana infossata in una boscaglia di fichidindia, l’altro giorno vi abbiamo scoperto un camerino che nessuno finora aveva mai notato. Vi si accede attraverso una porticina cadente, spingendola con delicatezza. Eppure finora nessuno, forse neppure i nostri antenati, l’aveva mai spinta. Facendo attenzione alle galassie di ragnatela, Annaidea – la nostra figlia più piccola – smosse la porticina ed entrò. Ma, per meglio dire, in realtà uscì fuori, perché quella porticina immetteva non in un angusto spazio buio, come si poteva credere, ma nel più vasto e grandioso paesaggio aperto che si possa immaginare. Era l’ora del tramonto e il cielo si riempiva di gamberi rossi e Annaidea vide grappoli di rocce colossali che si arrampicavano verso l’alto tingendosi delle stesse iridescenze del cielo. Cosa vedi là dentro, le chiese distratta mia moglie. La Marmolada! rispose la bimba.
NELLA NOSTRA CASA SICILIANA
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