scrivere-3

scrivere é un infinito senza modo temporale. mi piace che quando ci vediamo ci sia da scambiarci un biglietto in forma di poesia o di favoletta da leggere dopo quando torneremo a starcene soli o con ‘quelli’ che stanno nell’altra parte del mondo (che é una forma di solitudine più dimensionata). é una comunicazione che contraddice lo spirito stesso del comunicare – che é semplice immediata non aggirabile strumentalità – e che addirittura accresce la distanza che ci separa. proprio nel senso che la poesia o la favoletta (o qualsiasi altro genere) ribadiscono l’esserci di un impiego del tempo che é progressiva e gratuita sopraffazione dello spazio. non dico ‘l’arte per l’arte’. dico uno spazio inesistente contro il tempo presente. in effetti lo scrivere é quantico in ciò che sospende l’apparenza. non essendo possibile pensare persuasivamente che l’inesistente sopraffaccia il concreto in atto. se non proprio pensando che questa specie di inesistenza obbedisca in effetti ad altro parametro d’esperienza. non mi riferisco al ‘mondo della fantasia’ all”idea in forma di cosa’. non sto pensando al simbolo alla metafora all’essenza dell’analogia. nulla che in qualche modo sia stato (ri)concepito  da borges – peraltro con più senso della linea e della figura di quanto non capiti ai linguetici ai comparatisti e a tutti quegli scienziati del numero e della natura intenti a ‘diffondere una conoscenza del mondo e dell’uomo…’ ecc. perché scrivere di/in questo niente é      coltivare un’esperienza fisicamente faticosa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* * *
Son le giornate d’ozio che mi tengono lontano dal futuro. Per sempre, magari. Ma non riesco più ad epurarle dalla Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 30
Vecchie onde supplicano il mare A ringiovanire placche di sangue Di martiri annegati. Antenne di fate Seducono colonne di templi Read more.
Benjamin Castor
Benjamin Castor (1881 – 1973) fu un logico e matematico inglese che si occupò della questione dei fondamenti della matematica. Read more.
SCAFFALE 109 – 160622
L’artista in pace con il mondo, con la società e con sé stesso, non può creare niente (se fossi in Read more.
STANZA 225
a mia nonna piaceva il cinema italiano e una sera di Capodanno si è vista esplodere in un film di Read more.
N.5
di mattina ho camminato a lungo per un tratto di spiaggia, osservavo i pesci piccoli in banchi a riva alcuni Read more.
IN GARAGE
Grazie a certe palpebre artificiali che mi hanno impiantato, posso non vedere quello che gli altri vedono. In garage ho Read more.
INNESTI
Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese Read more.
LE POLTRONE CHE INDOSSAVO PER DORMIRE
le poltrone che indossavo per dormire per fare finta di essere grande dovevano sembrare un po’ infantili all’epoca. ho sognato Read more.