ABBECCEDARIO ARBITRALE-11

la mia mente raggiunge lo stato aerobico quando le imperfezioni si muovono a corpo libero ogni 120 giorni

al ritmo del respiro nella lettura aerodisperso come i pollini

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la nebbia aerodispersoide deglutisce aria come il pilota per nove secondi sofferente d’aerofagia in cinque metri cubi d’abitacolo non avvistando più l’aerofaro rotante ad intermittenza fisso al centro pista

col radarista attento alla comunicazione in differita meteo di forza/vento per due secondi dato il suo essere aerofobico per via di una corrente d’aria che fu il primo sintomo di rabbia precoce

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mi sussurrò all’orecchio buttando aria nell’aeroforo con espressioni di disagio per la puzza di trippa della vicina

dopo due ore di bollitura ma tranquillizzandomi ad ogni morte di papa

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la musica che suono non è aerologia dato che s’influenza anche soltanto dal tipo di consistenza di suola delle scarpe e dalla seduta creando la questione più chiapputa che  altro  1675/98507

 

l’attività aeroponica della lettura

è un sistema di coltivazione in cui le radici dei propri pensieri attraverso il tubo di vetro del rigo inserito vengono nutrite a parole

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la lasciai dalla parrucchiera e mi mossi per aerotropia verso il bar piegandomi sul mio lato alcolico per ossigenazione dell’afa d’amore

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sputando il rospo al telefono

qualcun’altro dovrebbe ingoiarlo

ed invece nella sala d’attesa del dottore che cura l’afagia

mi guardano tutti trucemente incapaci

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-afasia !

-cosa?

perdita del significato del contenuto delle parole

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afato d’uva immatura per troppo caldo

anche se la terra oggi si trova in afelio

punto dell’orbita più distante dal sole .

capitò pure a quell’affabulatore di mio nonno al suo primo anno appena ereditata la terra dovette affaccendarsi per tutto un mese affacchinandosi per non perdere la vendemmia e così anch’io dal giorno in cui si era affacciato ritrovandomi con la faccia affaldata dello stesso colore della terra raggrinzita

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la banca mi affama per vie legali

gli affamatori di un tempo cercavano perlomeno di affannarsi ad affantocciare almeno uno della controparte in affari per una libra di carne

ormai un affario in cui non c’è modo di sapere neanche di chi sarà  la proprietà del lavoro di una vita

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affascinare il grano era un lavoro da femmine

soprattutto in guerra chine attraevano anche i pochi semi maschili

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l’affastellamento fra la prima e l’ultima battuta dei due attori non era abbastanza sovrapposto così la serata è durata il doppia del tempo della lettura del canovaccio affaticandomi di meno sopportando di più ed immaginando ancora meno

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