STORIE DEL SIGNOR JFK (94)

Il signor JFK, in visita da sua figlia, è nauseato dal fetore di città che scaturisce dallo scarico condominiale e dai gabbiani che galleggiano, pluviali e guardiani, a pochi metri dal portone. Uscire e poi rientrare è come superare un checkpoint, il Muro di nuovo. Prova a tapparsi le nari ma, alla sua età, non si controlla e scatarra. Non va bene così. Tramite App, sua figlia gli modifica l’olfatto, registra il puzzo sotto la voce gelsomino. Il signor JFK ora trova che il profumo di merda è ancora più delicato e assoluto dell’acqua di Parma. Sta ritto quando varca il portone, sembra proprio rinato mentre osserva controluce la fuga di ali bianche. Esce e rientra assiduamente, porgendo il naso a destra, porgendo il naso a sinistra, sfiorando ogni volta il panama in ossequio alla signora portiera.

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