STORIE DEL SIGNOR JFK (66)

All’inizio di ogni primavera a JFK torna la voglia di mettere fuori il naso e di passeggiare. Un giro perimetrale e quadrilatero della sua tana e, immantinente, naso dentro. Una sera, che ricorda particolarmente afosa, un maggiolino gli saltò in faccia, ferendolo a un occhio. Ma non fu un attacco. I maggiolini vedono soltanto rasoterra, quando saltano, o tentano il volo, è sempre un salto nel buio. Rovinando in terra sottosopra, colui inutilmente agitò le zampe per capovolgersi. Pur con un occhio solo, JFK sfilò dal maglioncino primaverile un metro di cotone e incappiò il malcapitato. Poi amorosamente lo rivolta e, con saldamente in mano l’altro capo del filo, continua la sua passeggiata. Impettito come certi signori di città che portano a spasso il loro bassotto o come certe prominentemente nasute caricature di Giuseppe Onufrio.

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