SPIAGGE di Gaetano Altopiano

Non pensavo che il disumano oltre che tanto tragicamente diffuso potesse essere anche asfissiante. Ieri mi toglieva il respiro. Un’esperienza terribile, senti a me. Mai più al centro della folla, in futuro solo posizioni esterne o luoghi isolati. Rimasto per tre ore ostaggio di esseri tatuati, indistintamente imbraccialettati e omogeneamente sformati. Non un suono che io sia riuscito a riconoscere familiare. Non una faccia o un corpo che siano stati amici alla mia specie. I loro piedi, in particolare, visibili dato il luogo e la stagione: mai avevo notato come questo arto possa avere così poco di umano.

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