ninni è scomparso

ninni è scomparso

ninni è scomparso nel buio
ricomparirà chissaquando
gli sfioro le spalle
che sono morbide
e tiepide di cachemere

poi torna dilà
porta due bicchieri
– ti va una vodka?
– appena un goccio
sorride versa

regola il volume dell’hifi
riguardo le mie calze
gialle e con stemma
– belle calze
– ti piacciono?

– si
attraversa la stanza
regola il faretto
– è pioggia o grandine?
ci fermiamo e ascoltiamo

ninni fa
– non è grandine
siede e sfoglia un catalogo
– cos’è?
– sto cercando di capirlo

m’è arrivato oggi
col bicchiere in mano
al finestrone guardo
la pioggia e le finestre
del palazzo difronte

ninni mi dice
– perché non partiamo assieme?
– non ho soldi
– non ce ne vogliono tanti
– non li ho

nel quadro c’è una diligenza
sulle balze nere dell’oceano
– questo mi piace
– anche a me ma
non è ancora finito

è una faccia di razza bianca
i capelli sono ricciuti e gonfi
– slavo non è epiteto
– lo so
il naso è a tromba

africano del senegal
i fatti affluiscono
vengono giù dal monte
– non dimenticare il mare
arrivano all’alba in porto

senza bagagli
sulla panchina stanno fermi
infreddoliti
– falli ben coperti
sono grandi e giovani

lui ha una piccola cicatrice
sul mento
lui non smentisce nulla
più in la a sinistra lei
si sta dirigendo verso il bar

– ma no
– si ti dico
mi guarda negli occhi e dice
– sai? non mi basta mai
è talmente ingrossato

che fa allegria
va e viene in continuazione
da blufi a caltagirone
il tempo è primaverile
– ma questo non è un comando

– non ci sono comandanti
è la situazione ogni ventiquattrore
– meglio un terzo
la situazione
ogni nove ore ne salta una

si spostano perché non pesano
si fermano perché non c’è
da lontano sono disordinati
– da vicino è peggio
– non direi

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