NELLA FORESTA DOVE ABITAVA JUNG

Nella foresta dove abitava Jung trovai lui che spiegava ad un’ascia come lanciarsi contro un albero fino a farlo cadere, mentre l’ascia era dietro un sipario calato. Jung mi spiegò poi di essere una rosa intrappolata nel corpo di Jung, e che non riusciva a coordinare le mani per il possesso di armi pesanti e sporgenti. Dissi a Jung che, nella vita, mi piacerebbe scrivere almeno una ventina di centimetri di poesia ed infatti uso la penna come un righello per prendere le misure. Costruire un condominio di poesia dove possono abitarci le parole ma non i lettori. Questo progetto non occuperebbe spazio e farebbe orario continuato, girando e rigirando su se stesso come un’isola attaccata ad un palo. A quel punto, l’unico modo per sfuggire alle ripercussioni economiche sfavorevoli sarà aggrapparsi a delle stalattiti. Jung mi guardò e le sue branchie, tremolando, producevano una melodia triste come una ferita di arma da fuoco, per la quale furono accusati tutti i bambini del villaggio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* * *
Son le giornate d’ozio che mi tengono lontano dal futuro. Per sempre, magari. Ma non riesco più ad epurarle dalla Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 30
Vecchie onde supplicano il mare A ringiovanire placche di sangue Di martiri annegati. Antenne di fate Seducono colonne di templi Read more.
Benjamin Castor
Benjamin Castor (1881 – 1973) fu un logico e matematico inglese che si occupò della questione dei fondamenti della matematica. Read more.
SCAFFALE 109 – 160622
L’artista in pace con il mondo, con la società e con sé stesso, non può creare niente (se fossi in Read more.
STANZA 225
a mia nonna piaceva il cinema italiano e una sera di Capodanno si è vista esplodere in un film di Read more.
N.5
di mattina ho camminato a lungo per un tratto di spiaggia, osservavo i pesci piccoli in banchi a riva alcuni Read more.
IN GARAGE
Grazie a certe palpebre artificiali che mi hanno impiantato, posso non vedere quello che gli altri vedono. In garage ho Read more.
INNESTI
Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese Read more.
LE POLTRONE CHE INDOSSAVO PER DORMIRE
le poltrone che indossavo per dormire per fare finta di essere grande dovevano sembrare un po’ infantili all’epoca. ho sognato Read more.