“Cul de sac” di Gaetano Altopiano

La mancanza di alternative è una pessima condizione. Una delle peggiori. Direi, anzi, “la condizione” per eccellenza, tanto è determinante. Trovarsi in un cul de sac e non aver via d’uscita è un fatto. Terribile, ma fondamentale (salvo le dovute eccezioni). L’impossibilità di operare una scelta, infatti, per quanto sia vissuta come violenza e dopo lo choc iniziale, ha per la coscienza effetti terapeutici: si accettano i cambiamenti senza il fastidio degli accessori. Sensi di colpa, dolore, diarrea del viaggiatore. Diciamolo pure: si diventa “radicali”.

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