piena notte

(2311973) alla solitudine della piena notte preferisci i sussurri ubiqui dell’alba i virginalisti ai madrigalisti ti amministra un’ideologia della recessione temporale mai letto l’eterno marito? ma tu non usi profumarti? se puoi eviti di dare la mano indossi con discrezione tinte su tinte remo ti ha fatto osservare che poteva …

la rima

(’74) la rima è ciò che comincia a farsi di me nel mio fare se uso la forza rotonda se uso il nonlosò che mi compete se lo sciolgo se lo metto in commercio se oso mostrarmelo e mostrarlo persa ogni velocità di fuga la sua direzione diviene variabilità di …

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’93 in cardiologia accertamenti esami giornate buone spesso belle prima degenza ospedaliera ambiente pulito climatizzato tranquillo una crociera compagni di stanza jacchino 62enne di cammarata medico loquace con cuore e aorta in sfascio sfida provoca e aggredisce le matricole che a ore vengono per pillola elettrocardiogramma pressione temperatura li accanto …

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il salire lo scendere fa della casa una torre con l’andare e il venire l’ufficio é un monastero nel magnifico corpo l’usura magnificamente secerne la cella per assuefazione al rigetto il bicchiere sale alle labbra col suo eden non del tutto merlato

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non chiamarti non giova con insistenza insistere non va hai ventanni di meno sia pure zoppicando puoi salire a trovarmi

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più tardi non è sufficiente chiamami dopo se puoi le voci scorrono senza scontrarsi scorrendo fioriscono in altre voci utilità dei piedi piano piano salgo le tue scale al buio

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lo stridio si propaga sui tetti del rione terrorizzandomi è quasi notte chiamo il 33 44 52 non mi chiamare più non serve so dove sei naturalmente sai dove sono non posso dire come va di solito la pressione è quella

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1401 prima di uscire mi liscio i peli allo specchio vado per trattenerla ancora un minuto non c’è contento scendo le scale al buio fuori è ancora presto non c’è spazzatura non mi duole assalire il cassiere mentre parla con me ha un piede sulla strada l’altro contro lo spigolo …

noi ce la faremo

3 noi ce la faremo sempre se gli affari cadono il danubio qui dove siamo sta ingoiando vienna e il sale della moldava sbianca praga vecchia contratto scheletri allineati sopra le dune al riparo nel pozzo tu rileggi il messaggio nel seguito della pioggia nel buio dell’aula sono esposto al …

lo strumento luccica – 2

lo strumento luccica tra le tue mani sento lo strappo addormentato nelle dita la palpebra che s’impenna rovinando la voce fa perle sulla stoffa del divano ti inseguo ma non sei più fuori del pozzo siamo ombre lontane dalla palizzata rileggo la cartolina poi nella mezzaluna ho già mandato il …