FOCUS BENJAMINUS

Mi si sono svegliato camaleonte. Tutto verde stamattina. Forse per contrastare il fuoco che ancora arde e rifrange da dietro i boschi di Tusa, dalle parti di Pollina. Mi sono svegliato che ce l’avevo in testa, che mi era entrato per svegliarmi Aveva gli occhi verdi dell’amore. Quale buondio me …

da I GIORNI QUANTI (20)

C’è un piacere nell’andare dal dottore, perché comunque ci si aspetta di sentirsi dire: sano come un pesce. C’era una speranza in mio padre, tornando dal dottore con una dieta di scorie vegetali. Poi i giorni sono cambiati e ogni giorno è diventato l’ultimo giorno. Devo trovare qualcosa che condisca …

da I GIORNI QUANTI (19)

A mio padre piaceva avere sotto gli occhi i peri, i fichi, gli albicocchi, gli piaceva arrivare in tempo. Sono qua, seduto e aspetto. E temo che non arriveranno mai sotto i miei occhi. Guarda, non ci devi provare. Nun ce devi provà. Ma io, oggi, mi sento nella stessa …

da I GIORNI QUANTI (18)

Quando mi guardi papà. Quando ti guardo. E’ come se. Guardassi un altro. Cioè. Nessuno. E non fai ridere. Ci provi perfino. E non fai ridere. Ma allora che faccio? Mi dispiace, dice. Ma ho provato. Se ho provato non merito un applauso? Ci hai provato dice. Vuoi gli applausi …

da I GIORNI QUANTI (17)

“Sedendosi, non sedendosi sedendosi, non si risparmiano le pulci.” Con un sorriso il nobile capitano se la cavò anche questa volta. La ciurma verde lo ascoltava incantata. E, intanto, un cimitero, ma che dico, un lazzaretto di farfalline intorno il cero votivo che mi aiuta a leggere. Un anarchico non …

da I GIORNI QUANTI (16)

Alle nove è già fuoco. Due bambine venute fuori da una fotografia di Diana Arbus o da una poesia di Spoon River o da un fotogramma di Shining, una più alta, chiedono all’unisono e ripetono, vogliamo acqua per respirare. La mosca atterrata sul mio ginocchio, compiaciuta, si strofinò le zampe …

da I GIORNI QUANTI (15)

Nel caldo, la casetta di campagna bianca prima si scolora con un tremolio budinoso di vapore che sale dalla terra poi, oscillando, appare un po’ di più, viene risucchiata come fosse stata impalata sulle sabbie mobili. Dietro ricompare il resto della vigna. In mezzo c’è una vecchia valigia, con dentro …

IL MATUSALEMME (Decalogo)

1 – Legge ancora i giornali (legge ancora) 2 – Mangia carne a tradimento 3 -Sogna sempre di riuscire ad avere, almeno una volta nella vita, un Rolex o almeno un paio di Church’s (che i nipoti o i pronipoti gli sottrarranno vestendolo per la bara) 4 – Sogna di …

COME DISTRARRE IL KILLER CHE TI VUOLE UCCIDERE

Appena piombato in casa alle 22, prima che dalla sua pistola parta il colpo destinato al tuo cuore, pregarlo: solo un momento. Aprire l’armadietto dei medicinali, prendere la scatola del Cumadin, domandarsi oggi cos’è, 24 mi pare, allora una pillola e un quarto. Poi ingoiare e aspettare. Se il killer …

C’ERANO UNA VOLTA LE CARTOLINE (a Cochi e Renato)

Esse vivevano di luce propria. Di lucido proprio. Esse si chiamavano per nome: Cartolina. Esse avevano lo stesso nome. Di nome proprio. E si offrivano ai clienti dei paesaggi di montagna e di mare. Esse si vendevano in edicola, per strada, al bar di Casal Utveggio. Anche a Casal. Anche …