Ieri il mio cane non smetteva di farmi le feste. In genere mi si avvicina, mi sta tra le gambe un paio di minuti e poi, siccome è un cane, a meno che non gli lanci un boccone, scappa via per i fatti suoi a cacciare lucertole o a stendersi al sole. Ieri invece non smetteva di fare il cascamorto: sembrava avesse incontrato qualcuno che non vedeva da tempo. Ma non era così. Ci eravamo visti la sera prima. Riferisco il suo insolito “stato d’animo” a un elemento intervenuto nel frattempo nella nostra relazione, qualcosa che ho supposto ieri ci rendesse più vicini che in passato: il mio essere più “animale” del solito. Tornavo da una passeggiata impegnativa infatti, ero in un bagno di sudore.
DUE CANI E UNA CAPANNA di Gaetano Altopiano
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