SULLE RIVE DEL TONTO (38)

di Elio Coniglio

Alla svelta, chi può anche carponi, recuperiamo nasi, orecchie e lingue cascate a terra per il freddo col far delle ore sempre più pungente e, in assoluto silenzio, c’incamminiamo, lasciandoci definitivamente alle spalle la Grande Curva. Un tenorile tartaglìar di dentiera dà il là al nostro incespicoso andare lungo l’incerto ciglio della statale dal quale, di tanto in tanto, distogliamo gli occhi, per indovinare, prima che faccia buio, un riparo adatto dove poter attizzare un fuoco e cacciarci letteralmente dentro il suo scoppiettante calore;- un fuoco che, di comune accordo, cento passi più tardi, decidiamo di far divampare fra le nude radici di due vecchi alberi attorti l’uno all’altro a poca distanza dalla cunetta. Immobile e così ben avviticchiato da scambiarlo per una delle tante radici ritorte, il lucertolone, spaventato dai nostri trapestii, si desta da un sonno comatoso, con un balzo miope atterra vicino ai piedi di Tà, scansa il mio calcio, percorre rapido come un lampo una dozzina di metri, si blocca su tre zampe, gira la testa verso di noi e ci mostra un muso confuso,- offeso,- insolente,- scarlatto,- minaccioso… e, un solo battito di ciglia dopo, comincia a chiudere, attorno a noi, cocciutamente assiepati davanti ai due alberi, cerchi lenti , sempre più stretti, sempre più stretti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

IN GARAGE
Grazie a certe palpebre artificiali che mi hanno impiantato, posso non vedere quello che gli altri vedono. In garage ho Read more.
INNESTI
Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese Read more.
LE POLTRONE CHE INDOSSAVO PER DORMIRE
le poltrone che indossavo per dormire per fare finta di essere grande dovevano sembrare un po’ infantili all’epoca. ho sognato Read more.
Accampamento 2 – La rendicontazione
Non capita spesso, soltanto forse alla località fornaci, di vedere la stalla illuminata, dove la strada va in doppia curva Read more.
46
Vedi come tutto ha fine? Cadere dal respiro – a metà lungo un viale, le rose di maggio l’attimo imperfetto Read more.
da I GIORNI QUANTI (61)
Tre ragazze al mare. Saranno due ma io, confusamente, ne conto tre. Tre ragazze che stamattina sono partite per il Read more.
MEZZA ESTATE
quando a inizio estate il corpo malato del mondo esala odore d’acqua sfatta il cimitero è il luogo migliore per Read more.
STASERA A CENA 07/ —.; 051
Senza capelli ti ho rivista e senza labbra   Verso Berlino andavi, Read more.
I Rabbini di Oria e non soltanto (Rabbi Shelomoh)
Di Rabbi Shelomoh che passò la lunga sua vecchiaia coi piedi sepolti nella terra siccitosa d’un antichissimo oliveto. Radici gli Read more.