NELLA SUA MANO INTERA

A partire dalle sette, quarantuno e trentotto – ora locale – e fino alle sette, cinquantasei e quattordici di questa mattina, l’ attività cerebrale della giovane B. T. Rataporn viene certificata da elettroencefalogramma depositato nell’archivio  del maggiore ospedale cambogiano. Lo racconta lei stessa ai microfoni di radio Phnom Penh svelando la natura di quei quindici minuti di pensieri: niente di straordinario. Ha pensato a una mina antiuomo – a un’anguilla di fiume e di mare – a un cugino di sette anni mentre raschia l’intonaco da un muro –  a una scarpa spaiata. Ma il neurologo Kong Meng  non si dà pace: resta il mistero della luce che emana tutte le volte che prende il referto in mano: una lama meravigliosa,  un’onda caritatevole che attraversa la stanza e lo commuove.

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