QUANDO HO RECISO I GAMBI DELLA STANZA

quando ho reciso i gambi della stanza. da un sorriso nacque una bambola. nuda come un letto di prezioso polline. un fantastico piccolo corvo dal dorso pallido che saltellava come un riflesso fotografico. con vene di ambigua materia blu. non ho colto quell’ampia cromatura follemente gelosa. intanto il suo lavandino inquinava l’aria e si trasformava in un rovo giallastro. come un grande vaso di erba ossea. come i limoni che dopo un po’ cambiano e brillano come se dentro stessero festeggiando. solo una stella lo fa. dentro alle lucertole invece c’è il paradiso. sono stato messo lì, gli dei sono lì. perciò mi strappi la pelle così pericolosamente vicina.

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