AUTOCOMBUSTIONI

Nella sistole ventricolare alberga il ritmo inconscio che non riesco a licenziare. Lo esaltano le macchie rosse, le salite in collina, i viaggi in treno, i passaggi in galleria, le metropolitane. Spostamenti che provocano il jet lag faringeo. Per esempio sono stata tre giorni in galleria, da casa mia a casa mia. Altri cinque in metropolitana tra la prima e la seconda fermata mentre si è fatta assenteista la luce mattutina tra Col Longo e San Martino, ma non alla salita con arrampicata di Farnia maggiore fin sulla cima. Sul lato opposto della storia una parete liscia, attrezzata con ganci di varia foggia e dimensione, disegna la facile discesa in palude e più in fondo vedendo la carbonella residuale del primitivo focolare, scorgo l’uscita  dal ritmo inconscio, dal jazz di citazioni ed autocombustioni che sostanziarono cosmologia in apiani.

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