IL QUADERNO DEL POETA

Il mio quaderno da poeta l’ho preso in una libreria in centro, piccola, curiosa
ha la carta riciclata e giallina, senza righe
la copertina di cartoncino grezzo ruvido
colorato tenue a fiori
Ci scrivo in orizzontale contro l’uso comune, perchè mi sembra di avere più spazio
Una volta al corso di poesia, una poetessa vicina di banco l’ha notato
ed io lezioso ammiccante ho risposto
si, mi piacciono questi quaderni, questo stile ruvido, ricercato…
Mentre lo dicevo ho sentito
che era un colpo troppo prevedibile, una banalità da poetuccio
mi sembrava insomma di aver perso punti.
Le poetesse sono difficili
non si sbottonano facilmente!
Sono timide educate le poetesse, la voce chiara senza affanno
di natura spensierate
Disinvolte guardano di sguincio, prese da sempre nuove cose
scusi è libero il posto?
A volte un po’ provocatorie, ma dài, sono tutte storie
tradurre è tradire, non ci son santi!
Scrivono tanti appunti dettagliati  e senza fatica
mentre io nel marasma dei pensieri svelti dell’oratore
riesco appena a scarabocchiare qualcosa
allora cerco di sbirciare sul quaderno della vicina,
ma invano
sono brave a non farsi capire!

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