DOUBLE FACE

Sguarnito l’anonimo amico che spia; tempo, appunto, frase. Tutte le scorie arrivano all’orecchio come cespuglio mai potato, balzelli gioiosi ed inutili. Le carte, i telai, tempi del neutro contromuro. Nella premeditazione solo crocicchi del non, una branda tra le cose da fare. Ma il mio armadio è ricolmo di abiti mai messi seppure manchino, ad intervalli di calendario, i dispari dagli appendini. Al retroscena si accede di schiena, in differita e dalla porta accanto. Non so chi, ma da quel retro sullo stesso piano, prende e fa festa lasciando macchie come firma. Fiori di storie che rammendo e provo ad indossare, mai uno è giusto della taglia e del colore. Vorrei quello che non mi assomigli nel ricordo.

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