CANTICI DELLO STAGNAIO XII

il libro più importante della mia vita è un libro che non ho mai letto e che non leggerò neanche una volta, qualcuno in una fredda città del nord me ne raccontò il finale ricordo benissimo quel momento ricordo benissimo che ho guardato in faccia quel qualcuno e ricordo benissimo …

5 BERLIN

19 ottbr     i piedi freddi. diarrea.   notte 17-18 freddo. anche in accappatoio beige.   notte fredda.   diarrea.   …………….   intossicazione?   forse. il caffè non basta.   mi agito a letto. così mi alzo. cammino per la casa ma piano.

GLI ALTRI – n. 21

pensavo di mandarti billy insetto pallino fra la posta di domattina e di farti morire così, con billy insetto pallino che ti entra per la manica e cammina sul tuo corpo. Quando poi suonerà la domestica, non ti preoccupare. Rimani disteso sul pavimento. Lei ha le chiavi, per non disturbarti.

PER QUEST’ANNO NON POTARE (2)

Son passati a lungo i decespugliatori a braccio. Le canine amputate senza rispetto, le tomentose rastrellate come foraggio, le pinpinelli senza forma ormai,  spappolato letame. Le sotterranee si son spostate in adiacente valle, un anno fa.  Notturni transiti di comete sulla sopraelevata e mi ricordo che non ho ricordato nulla …

TRENO

1   almeno non ancora sempre alle prese con le sue casseruole per niente sai cosa faccio ti affido il gioiello solo che non gli posso fare niente oggi siamo amici lo show business non ha niente di intelligente niente canzoni hai detto bene mi ha morso stamattina stappa questa …

STROMBOLI 2020

In un mazzo di foto tra attori e attrici infarinati nelle danze come pesci a friggere non restituì comunque il vhs con la sua faccia ma promise di impastare e infornare il pane auguroso al mattino non ne fece niente   Il set che non ricorda e il padre marconista della marina chiamato …

CAPIRE LA CANZONE

Più sono decrepiti asmatici pieni di verruche più si lanciano in danze forsennate pestando con i piedi il pavimento, più sono rugosi calvi scabbiosi panciuti rachitici cianotici più ballano con forza fuori tempo con braccia altolevate occhi tondi da lemuri picchiando con forza coi tacchi come schiacciando ipertempi iperluoghi scarafaggi, …

ROMA OSTIENSE

A un certo punto bisogna cominciare a vivere. A starci. Non più a voler starci, ma starci proprio. Incerto. Impuro. Confuso. Non bene pronto, ma starci Darsi buone intenzioni dura lo spazio della scuola. Non si può sempre andare a scuola, non si può sempre proiettarsi avanti Ripetersi le stesse …

L’ABBAINO

Vi foste trovati nei panni del presidente avreste avuto una bella gatta da pelare. Confidò alla badante – con la quale raramente parlava di lavoro – di trovarsi davanti a un problema il cui risultato sarebbe stato incerto fino all’ultimo momento. Fatto inconsueto, aggiunse, dato che a memoria d’uomo il …

LA VENTOLA MI SPUTA IN FACCIA

la ventola mi sputa in faccia mentre fuori il paesaggio è giallo – dal caldo – me ne sto con le mutande bianche di nuovo con l’io al centro stanco e trastullo mentre le cicale _ un caldo come questo non s’era mai visto cmq annotta tra otto ore e …