Un reticolo di cavi sotterranei multicolori attraversa il pavimento. Hanno anime di rame o di acciaio e puzzano di piscio. Questi cavi, mi confida Annasabrina sussurrandomi all’orecchio, questi cavi si parlano e sono tossici non per la sostanza di cui sono fatti, ma per le informazioni che si trasmettono, per le cose che si dicono.
Fanno scorrere al loro interno una luce giallina, debole, polverosa, vecchia di secoli. E con quella luce comunicano fra loro. Però Annasabrina con i suoi occhi sotterranei la vede, quella luce; e ne prova rossore.
CAVI
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