Se ti guardi addosso, il migliore posto dove pensare di vivere è un vestito. Non una casa con libreria, né una grossa vite al centro di un vaso. Pampina carnosa, appena appena spinosa, porge la testa fuori dal taschino. Il gilet copre, dall’ombelico in su, sette capezzoli mammiferai. Dovrebbero essere pari ma uno è scappato lungo un bacio adulterino. Guardi lo specchio e ti dici: ragazzo, ce l’abbiamo fatta, oggi davvero ti sposo.
7 marzo 2009 (Tra arti e Con giunzioni)
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