la mia casa – 3

è mezzogiorno amoremio
smetto di stirare indosso un pullover salgo in terrazza
ci sono ventate artiche nuvoloni bassi che si schiacciano
da ovest verso est tra montecuccio e il golfo sento
nell’aria oltre il profumo della salsedine la presenza
degli oggetti che non hanno corpo visibile
guardo le tegole la cupola bizantina di santamaria
della catena i terrazzini guardo meglio e trovo
un ragazzo in pantaloncini alle prese con un’antenna
televisiva e una donna inginocchiata sul davanzale
che strofina il vetro di un finestra mi abbottono
il colletto della camicia e mi metto al riparo
della torretta dell’ascensore

la casa è la connessione che fa del mio agire la forma
dell’orizzonte da raggiungere sicché ogni movimento
del mio corpo visibile ha una sua orientazione
la casa c’è perché io abbia cura di me sembra quasi
un programma religioso pesto i piedi infastidito
dalla riottosità delle parole a starmi appresso
mentre mi godo il vento qualsiasi parola mi porta
innanzitutto la presenza della casa ma se io la obbligo
a parlare di me la casa stessa ridiventa riottosa
e fa puzza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

* * *
Son le giornate d’ozio che mi tengono lontano dal futuro. Per sempre, magari. Ma non riesco più ad epurarle dalla Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 30
Vecchie onde supplicano il mare A ringiovanire placche di sangue Di martiri annegati. Antenne di fate Seducono colonne di templi Read more.
Benjamin Castor
Benjamin Castor (1881 – 1973) fu un logico e matematico inglese che si occupò della questione dei fondamenti della matematica. Read more.
SCAFFALE 109 – 160622
L’artista in pace con il mondo, con la società e con sé stesso, non può creare niente (se fossi in Read more.
STANZA 225
a mia nonna piaceva il cinema italiano e una sera di Capodanno si è vista esplodere in un film di Read more.
N.5
di mattina ho camminato a lungo per un tratto di spiaggia, osservavo i pesci piccoli in banchi a riva alcuni Read more.
IN GARAGE
Grazie a certe palpebre artificiali che mi hanno impiantato, posso non vedere quello che gli altri vedono. In garage ho Read more.
INNESTI
Erano all’incirca gli anni ottanta e avevamo appena finito di piantare l’ultimo filare di fenicotteri. In meno di un mese Read more.
LE POLTRONE CHE INDOSSAVO PER DORMIRE
le poltrone che indossavo per dormire per fare finta di essere grande dovevano sembrare un po’ infantili all’epoca. ho sognato Read more.