FAME

Non avevo fame. Quella sera non avevo niente fame. Perché ve lo dirò un’altra volta. Lei invece sì, e tanta. Ma il frigo era vuoto e lei mi chiese di scendere a comprare un paio di pizze e quattordici birre. Non avevo né fame né voglia di uscire. Era stata una giornataccia al lampone. Non risposi e mi buttai a letto vestito. Lei si mise a gridare, diceva che non poteva uscire perché aveva le calze bucate e una formidabile emicrania, e gridava, gridava, seppellendomi d’insulti. Ma io – spero d’averlo già detto – non avevo fame, volevo solo dormire e le calze gliele avevo comprate tre giorni prima. Mi addormentai, sognai di non mangiare. Lei entrò in camera e mi mangiò.

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