IL BICCHIERE VUOTO DELLA STAFFA

Era l’ultimo bicchiere. Aveva aspettato impaziente che tornassi dal bagno. Presi al volo il manico e mi impietrii. Un tappeto di moscerini – uguale uguale fitto fitto al tappeto di granatina di ghiaccio del margarita che servono a Boston – bloccava il libero ingresso dell’aureo in bocca. Non così ubriaco da forzarmi in un unico cieco gargantuelico sorso, mi cimentai nell’arte propria del chirurgo acqueo. Johnny passami un cucchiaino, ordinai a me stesso. Inforcai gli occhiali e cominciai la pesca. Rude e certosina. Quella notte non mi addormentai. Non ci si addormenta facilmente ricordando di avere bevuto da un bicchiere vuoto.

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