AL TROTTO MATTUTINO

Entrare dentro lo stomachino di una mosca sarcofagide. Senza farle male. Scovarne l’uovo e succhiarlo con l’entusiasmo passato del maieutico babbaluciaru. Quante volte ripetere merda, prima che il computer esca dalla sua confusione mentale. E senza aspettare la ripresa della connessione lanciarsi al trotto mattutino dentro le vecchie stalle di campagna. Ripensare la scrittura vaginale, improvvisa e antisociale, affamata di puledre senza zampe e puerpere addolorate.

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