IL GECO CORRE MA QUALE IL SUO DESTINO

A zampe larghe, sulla la scrivania di abete, spaventandosi e sostando su ogni nodo imbrunito, poi sale sulla pagina di un libro giallooleoso, come lo sono, lo furono i libri della collana Medusa Mondadori. Si ferma: legge qualche riga “nel frattempo, a ogni sua parola, ella faceva un passo avanti strisciando sul ventre e infine gli s’arrampicò malinconicamente in braccio”. Non può prendere le distanze. Avrebbe voluto essere un drone e spaziare dall’alto per una lettura completa, avere degli occhiali panici. Scende dal libro, si riflette sul display del computer, scivola sul filo delle sue reminiscenze e scompare a pelo. 

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